Casi Attivi

General Electric (GE) ha accettato un accordo di 362,5 milioni di dollari (2023) per risolvere una class action che accusava frode contabile tra il 2015 e il 2018. Gli investitori hanno affermato che GE li ha ingannati sovrastimando i profitti nelle sue divisioni di energia e assicurazioni, provocando un crollo del 75% delle azioni. L’accordo risarcisce gli azionisti senza ammettere colpa, poiché GE si è ristrutturata in tre aziende.

Il caso è nato da alcune dichiarazioni false e fuorvianti sulle prospettive commerciali di Sea Ltd riguardo alla sostenibilità della crescita di Garena (il cui gioco di punta “Free Fire” ha visto diminuire il numero di utenti); la redditività e i costi di espansione di Shopee, poiché l’azienda ha speso aggressivamente per la crescita globale; e l’impatto della crescente concorrenza e delle pressioni macroeconomiche.

Il caso è incentrato sulle presunte dichiarazioni errate contenute nel Proxy Statement di Grab Holdings, in particolare sui dati relativi alle vendite e ai ricavi utilizzati durante la fusione con la SPAC Altimeter Growth Corp. A causa dell’ampio affidamento su queste dichiarazioni, gli investitori hanno subito perdite finanziarie quando sono state rivelate le inesattezze.

Un accordo in questo caso potrebbe produrre un recupero sostanziale, con stime che indicano che potrebbe essere recuperata una parte significativa delle perdite ammissibili.

La causa si concentra sulle dichiarazioni fuorvianti fatte da Chegg tra il 2020 e il 2021, in particolare riguardo al ruolo della sua piattaforma nel facilitare le frodi durante la pandemia. I querelanti sostengono che la crescita di Chegg sia stata guidata principalmente da comportamenti scorretti e, una volta che questi fatti sono venuti alla luce, il titolo ha subito un forte calo.

Gli investitori in questo caso hanno buone prospettive di un recupero significativo, con stime iniziali che indicano un risarcimento sostanziale, subordinato al processo di accordo e alle negoziazioni.

Questo caso nasce da presunte dichiarazioni false e fuorvianti riguardo all’IPO del 2020 di Ant Group da parte di Alibaba, nonché da rappresentazioni errate relative alle pratiche di esclusività dei commercianti dell’azienda, che violavano le leggi antitrust cinesi.

Gli investitori possono aspettarsi un recupero significativo a causa dell’impatto sostanziale di queste informazioni sulla valutazione della società. Le stime suggeriscono un forte potenziale di recupero, anche se le cifre specifiche dipendono dai termini dell’accordo finale…